Dalla finestra della mia camera d'albergo, vedo un cartellone pubblicitario di grandi dimensioni con sopra la sua faccia: Jason, il Grande Mago.
Sfoglio distrattamente le pagine dell'elenco telefonico e mi imbatto in una mappa della città. Sorseggiando il mio latte ghiacciato, corro le dita lungo le strade dall'hotel al teatro dell'opera. Non più di mezz'ora di cammino.
Guardo l'orologio. Lo spettacolo inizia tra un'ora. Molto tempo! Mando giù gli ultimi tre sorsi del mio latte e mi infilo sotto la doccia. Presto andrò allo spettacolo, con una borsa nera elegante e un sorriso genuino.
Il cartellone sembra ancora più impressionante dall'esterno. Gli occhi del Grande Giasone sembrano guardarmi attraverso. Tremo e cammino più velocemente. Mi sento come una bambina che sta per aprire i regali di compleanno.
Quando entro, l'atrio è buio; lo spettacolo sta per iniziare. Mi dirigo dietro le quinte proprio mentre il grande mago si mette il cappello a cilindro.
"Papà, sono così felice di vederti," dico in un mezzo sussurro. "Sono in città per il seminario dello scrittore, ma non potevo perdermi il tuo spettacolo." Lo abbraccio velocemente e torno nella zona salotto, lasciandolo con un sorriso sorpreso. Mi sistemo nell'oscurità e le tende si aprono.
Magicamente, quello spettacolo rimane la migliore interpretazione del Grande Jason fino ad oggi.
